Assicurazione auto: quale la più conveniente? Cosa assicurare?
Acquistando un’automobile è fatto obbligo al proprietario o al conducente di stipulare un’assicurazione obbligatoria, la cosiddetta Rc auto, dove l’acronimo Rc sta per “responsabilità civile”. Si tratta, relativamente ai veicoli, dell’unico contratto assicurativo obbligatorio prescritto dalla legge e le autorità dello Stato sono i soggetti preposti al controllo e alle relative sanzioni. Com’è ampiamente noto, ogni autovettura “dimostra” di essere assicurata (dunque di essere “in regola” esibendo un contrassegno sul cruscotto. Gli agenti accertatori, vigili, carabinieri, polizia, possono infatti comminare le sanzioni previste anche ad un veicolo in sosta su area pubblica. Che cos’è la responsabilità civile? E’ quell’assicurazione che copre i danni verso terzi, cioè a persone e altri beni. Ad esempio in caso di incidente, in caso di investimento, fatte salve eventuali responsabilità penali a carico di chi le ha provocate. L’obbligatorietà della RC auto trae fondamento da evidenti ragioni di tipo macro-economico: non tutti (o forse sarebbe più realistico affermare “quasi nessuno”) sarebbe in grado di risarcire di tasca propria tutti i danni potenziali provocati alla guida della propria auto. Basti pensare al tamponamento di un’auto di lusso, come una Ferrari o una Lamborghini, la cui riparazione è ragionevolmente fuori dalla portata del conducente della punto. O ancora, più tragicamente, all’investimento mortale di un passante. Ecco perché l’assicurazione per la responsabilità civile è obbligatoria: per garantire un “sistema di risarcimento” certo ed efficace.
Capito questo concetto, occorre poi distinguere le varie tipologie di rc auto. La più diffusa è certamente quella “bonus-malus”, una sorta di meccanismo “carrieristico” in cui l’assicurato avanza o retrocede di grado a seconda della “disciplina” dimostrata al volante. La “carriera dell’assicurato” è scandita dalle cosiddette “classi di merito”: in Italia ve ne sono 14 (la prima è la migliore, la quattordicesima la peggiore) e partendo dall’ultima, in assenza di incidenti, si ha una “promozione” ogni anno assicurativo. Se invece durante l’anno si sono avuti dei sinistri con torto (fatti salvi i casi oggetto di approfondimento sulle percentuali di responsabilità alla luce delle nuove normative, in continua evoluzione) si retrocede di due classi di merito. Che cosa ci si guadagna ad essere in una classe di merito più bassa? Risposta ovvia: si paga di meno il premio assicurativo. E’ essenziale, a questo proposito, sapere che la classe di merito è un fardello che ci perseguita, come la “fedina penale” (che nel nostro caso di chiama attestato di rischio), anche quando cambiamo compagnia. Dunque è bene cercare di mantenerlo “immacolato” il più possibile, perché a conti fatti il danno economico di una cattiva condotta automobilistica ha dei costi elevati e protratti nel tempo.
Tra le possibilità, si sono anche le garanzie opzionali. Una delle più note e interessanti, che andremo ad analizzare meglio in capitoli dedicati, è certamente la cosiddetta “polizza kasko”, tuttavia molto più costosa. La “kasko” copre anche i danni alla propria autovettura nel caso di incidenti “con torto”. Dato il costo, è consigliabile attivare una polizza di questo genere solo se si possiedono auto di un certo valore, la cui riparazione risulterebbe particolarmente onerosa. In questa sezione del sito analizzeremo in modo specifico e dettagliato tutti gli aspetti di queste polizze e di altre tipologie di assicurazioni, cercando di rispondere alle domande più comuni sul tema: quali sono i vari tipi di polizze auto? Come scegliere la più conveniente? Quali garanzie accessorie tenere nel contratto e quali escludere? Come viene determinato il premio assicurativo dalle varie compagnie, siano esse filiali fisiche o istituti on line? Quando conviene assicurare un’auto contro furto e incendio? Che sono le franchigie? Cosa sono i massimali?