Sospensione della polizza moto: i centauri tremano
Una misura impopolare
Il Parlamento europeo dice no alla sospensione della polizza moto nei periodi di non utilizzo del mezzo. È questa la sconcertante decisione presa dal legislatore comunitario, che promette di fare clamore tra gli amanti delle due ruote.
Con l’inverno alle porte sono già moltissimi gli italiani che hanno scelto di aspettare la bella stagione per rimettersi in sella. Merito anche della possibilità di sospensione della polizza RC moto. Basti pensare che, secondo le stime realizzate da Facile.it, la sospensione permette agli italiani di risparmiare in media 65 euro all’anno.
La cosiddetta “assicurazione intermittente” è prevista dall’Ordinamento italiano fin dal 2007. Da allora, è una misura decisamente popolare in Italia, anche a causa del numero altissimo di mezzi immatricolati: quasi 7 milioni di motocicli e un numero di immatricolazioni annue secondo solo a quelle della Germania.
Addio alla sospensione della polizza moto
La direttiva recentemente approvata dal Parlamento europeo, impone a tutti i proprietari dei veicoli a due ruote di avere una copertura assicurativa sempre attiva. Ciò vale anche per quei veicoli che vengono tenuti fermi in una residenza privata. L’unica eccezione è rappresentata dai relitti, ovverosia i veicoli privi di motore.
Per rintracciare i motivi di questo provvedimento, può essere utile il parere espresso dalla Corte di giustizia europea, secondo cui l’oggetto dell’assicurazione è l’utilizzo del veicolo. Vietata quindi la sospensione della polizza moto, anche se il veicolo è fermo o parcheggiato in un parcheggio privato.
Il provvedimento va a modificare la direttiva 103 del 2009, e può ancora essere fermato dalla Commissione europea. Nel caso dovesse passare però, dovrà essere attuato dall’Italia entro due anni e starà alla compagnie assicurative adeguare i premi assicurativi al minor utilizzo del mezzo.
Il legislatore italiano peraltro dovrà sciogliere anche il nodo dei veicoli storici, inutilizzati ma non definibili come “relitti” secondo la normativa europea.
In attesa di aggiornamenti definitivi, i centauri tengono le dita incrociate (quando non sul manubrio).