Assicurazioni contro il cambiamento climatico: la scelta di Zurich
Buone notizie da Zurich, che disinveste da gas e petrolio allineandosi alle numerose altre compagnie assicurative che si sono schierate contro il cambiamento climatico.
L’annuncio
Il 18 novembre scorso, Zurich Insurance Group ha annunciato che non assicurerà più nuovi progetti di esplorazione petrolifera a meno che “non siano in atto piani di transizione significativi”.
La compagnia elvetica ha affermato inoltre che non sottoscriverà più polizze aventi ad oggetto la perforazione e la produzione di petrolio e gas in alcune parti dell’Artico. In particolare tutti i territori a nord del 66 parallelo, ad accezione della cosiddetta “Norwegian Continental Shelf (NCS)”.
Infine, Zurich si è impegnata a progettare un percorso per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Tale percorso, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, non potrà includere nuovi progetti sulle energie fossili.
La classifica delle assicurazioni contro il cambiamento climatico
Come riconosciuto dalla campagna Insure Our Future l’annuncio di Zurich è sicuramente un primo passo per allontanarsi dal petrolio e dal gas. Sono però necessarie azioni più significative.
Peraltro, la classifica delle compagnie più impegnate nella lotta al cambiamento climatico della quale vi avevamo parlato qualche settimana fa, aveva rilevato che Zurich stava perdendo la propria leadership. A seguito dell’annuncio però, il punteggio della compagnia è migliorato da 3,2 a 3,5 assicurando alla compagnia elvetica uno stabile quinto posto tra le compagnie più virtuose.
Le critiche all’iniziativa
Nonostante gli indubbi passi avanti però, le voci critiche restano numerose.
Peter Bosshard, coordinatore della campagna Insure Our Future, ha affermato che “lo slancio deve accelerare oltre gli attuali piccoli passi”. Bosshard ha inoltre aggiunto che, per essere efficace, Zurich dovrebbe smettere immediatamente di assicurare tutti i nuovi progetti di petrolio e gas. Non solo quindi, quelli che non hanno in atto “piani di transizione significativi””.
Sulla stessa linea anche Angelina Dobler, Climate Campaigner di Campax. L’esperta ha affermato che “la politica di Zurich su petrolio e carbone era attesa da tempo e mostra che la pressione pubblica sugli assicuratori di combustibili fossili sta funzionando”. L’esperta ha aggiunto che sebbene i piccoli passi siano sempre i benvenuti, sono tutt’altro che sufficienti.
Sebbene lodevole insomma, l’iniziativa di Zurich è ancora troppo debole, anche considerata la mole del gigante elvetico. Compagnie ben più piccole come SunCorp e KBC, si sono impegnate a non assicurare più nuovi progetti di produzione di petrolio e gas rispettivamente nel 2020 e nel 2021.