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Ivass manda in pensione l’Isvap

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Ecco le nuove funzioni dell’Istituto
per la Vigilanza sulle Assicurazioni

L’Ivass esiste dal 1° gennaio del 2013 ed è l’Ente che ha mandato “in pensione” la vecchia Isvap. L’acronimo sa per Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni ed è stato istituito mediante l’ormai famoso Decreto Crescita 2.0 varato dal Governo Monti, una legge che introduce numerose novità per il settore, molte delle quali già esaminate.
A capo dell’Ivass in questo momento c’è Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia.
Per capirne meglio le funzioni è necessario esaminare la legge istitutiva di questo organo. Se ne parla precisamente all’articolo 21, titolo VIII del decreto.
Il primo compito del nuovo ente è la prevenzione delle frodi assicurative sulla Rc Auto. Una funzione che l’Ivass esercita attraverso un meticoloso controllo dei dati informatici provenienti da un archivio digitale alimentato obbligatoriamente dalla varie compagnie presenti sul territorio nazionale. Per contro, l’istituto fornisce collaborazione e assistenza a intermediari e compagnie. A fine anno stila una relazione sull’andamento del mercato in questo campo e sulle frodi assicurative.
La vera “arma” del nuovo Istituto è l’archivio informativo, attraverso il quale è possibile riscontrare eventuali anomalie, sia connotate geograficamente, sia relative ai sinistri liquidati da varie compagnie, dai singoli agenti e addirittura ai singoli assicurati (in questo senso si avvale dell’anagrafe assicurati, dell’anagrafe dei testimoni e dei sinistri liquidati). Insomma, per farla breve, l’Ivass deve mette in campo tutte le risorse tecnologiche e analitiche necessarie allo scopo di mettere un freno alla tristemente diffusa abitudine italiana di “fare i furbetti”, tra le cause principali del costante aumento dei premi assicurativi.
Il tema di fondo è il continuo scambio di informazioni tra le compagnie private che operano nel settore è un grande cervellone centrale di emanazione pubblica. Da una parte gli operatori, informando l’Ivass e immettendo dati, contribuiscono a rendere più precise le statistiche generali – lo strumento principe della lotta alle frodi -, dall’altra l’Ivass comunica tempestivamente alle compagnie se i loro dati forniti presentano picchi anomali riconducibili a possibili frodi o “furberie”. Soltanto in caso di illeciti manifesti (così almeno dice la legge) l’Isvap, oltre ad informare la compagnia interessata, si rivolge all’Autorità Giudiziaria.

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