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Assicurazione obbligatoria per gli sciatori

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Assicurazione obbligatoria: la normativa

L’assicurazione sarà obbligatoria anche per gli sciatori dal 2024. Fino ad allora la RCT resterà facoltativa, con molti gestori che già offrono questo tipo di servizi.

Uno sciatore

È finito il tempo in cui gli sciatori potevano impegnare le piste privi di copertura assicurativa. Attuando l’articolo 9 della legge n. 86 del 2019,  il decreto legislativo 40 del 2021 ha aggiornato la normativa in materia di sicurezza delle discipline sportive invernali.

Una misura dovuta

La modifica alla vecchia normativa era auspicata da più parti. Il nostro paese ospita infatti circa 2,5 milioni di sciatori e in media ogni anno sulle piste italiane avvengono 40.000 incidenti più o meno gravi. L’assicurazione obbligatoria per gli sciatori, costituisce senz’altro una valida rete di sicurezza per le vittime di questo genere di infortuni.

Starà ai gestori degli impianti e alle compagnie assicurative fare in modo che il prezzo degli skipass non lieviti eccessivamente.

Cosa prevede il provvedimento

Insieme all’obbligo del casco fino a diciotto anni e alla previsione di specifici controlli per alcol e droghe, è arrivato anche un doppio obbligo di assicurazione. Anzitutto per gli sciatori che usufruiscono delle piste, che saranno obbligati a stipulare un’assicurazione “che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi”. In secondo luogo si prevede l’obbligo per i gestori delle aree sciabili attrezzate, di mettere a disposizione degli sportivi che usufruiscono dei loro servizi una copertura assicurativa. Saranno quindi i gestori a dover stipulare una convenzione con le compagnie assicurative.

Le pene per gli sciatori consisteranno in una sanzione dai 100 ai 150 euro e il ritiro dello skipass. Per ovvi motivi invece, non è prevista l’assicurazione obbligatoria per gli sciatori di fondo e per i gestori dei relativi impianti.

L’entrata in vigore del provvedimento, inizialmente fissata per il 2022, è stata prorogata al 2024 dal cosiddetto decreto sostegni (dl 41 del 2021). La proroga è quindi dovuta con ogni probabilità alla necessità di non vessare ulteriormente i gestori degli impianti già provati dalla pandemia, che dovranno mettere a disposizione degli utenti, previa stipula di una convenzione, la copertura assicurativa.

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